Giornata Mondiale per il Cuore: menopausa e sintomi cardiaci
In occasione della Giornata Mondiale per il Cuore, che si celebra ogni anno il 29 settembre, è importante richiamare l’attenzione delle donne sul legame tra menopausa e salute cardiovascolare. In questo momento della vita, il rischio cardiovascolare per le donne in menopausa aumenta sensibilmente: essere informate sui sintomi cardiaci è fondamentale per la prevenzione.
Menopausa: cosa cambia nel cuore delle donne?
La menopausa rappresenta una fase fisiologica della vita femminile, caratterizzata dalla significativa riduzione della produzione di estrogeni, gli ormoni sessuali femminili. Questi ormoni svolgono molteplici ruoli, tra cui la protezione dell’apparato cardiovascolare regolando i livelli di colesterolo, favorendo la dilatazione dei vasi sanguigni e contribuendo a mantenere la pressione arteriosa entro valori normali. Con il calo estrogenico, questa protezione viene meno e il rischio cardiovascolare in menopausa cresce in maniera evidente, raggiungendo e spesso superando quello dei maschi alla stessa età.
Sintomi cardiaci in menopausa
Molte donne, nei primi anni successivi alla menopausa, iniziano a sperimentare disturbi che possono essere collegati alla salute del cuore e dei vasi sanguigni. Tra i sintomi più comuni si segnalano:
- Palpitazioni: percezione del battito cardiaco irregolare o accelerato, talvolta accompagnato da ansia o sensazione di mancanza d’aria.
- Aumento della pressione arteriosa: l’ipertensione tende a comparire o ad aggravarsi in questa fase, aumentando il carico di lavoro sul cuore.
- Dolore o senso di oppressione toracica: segnali che non devono essere sottovalutati, in quanto possono indicare problemi coronarici.
- Affaticamento e ridotta tolleranza allo sforzo: la sensazione di stanchezza anche per attività quotidiane usuali può essere un campanello d’allarme di insufficienza cardiaca o ischemia.
- Dispnea (difficoltà respiratoria): soprattutto durante lo sforzo fisico, può indicare una ridotta funzione cardiaca o patologie vascolari.
È importante sottolineare che nelle donne i sintomi di malattie cardiovascolari, come l’infarto, possono essere atipici rispetto a quelli osservati negli uomini. Nausea, dolore alla mandibola o alla schiena, sudorazione eccessiva o stanchezza improvvisa possono rappresentare segnali di un problema cardiaco in corso.
Quali sono le cause dell’aumentato rischio cardiovascolare in menopausa?
Oltre alla perdita dell’effetto protettivo degli estrogeni, diversi fattori contribuiscono all’incremento del rischio cardiovascolare in menopausa:
- Alterazioni del metabolismo lipidico: aumentano i livelli di colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) e si riducono quelli di HDL (“colesterolo buono”), favorendo l’aterosclerosi, ossia la formazione di placche nelle arterie.
- Incremento della pressione arteriosa: la rigidità dei vasi sanguigni aumenta con l’età e il deficit ormonale accentua la predisposizione all’ipertensione.
- Resistenza insulinica e aumento del rischio di diabete di tipo 2: condizioni che danneggiano i vasi e accelerano i processi aterosclerotici.
- Redistribuzione del tessuto adiposo: dopo la menopausa il grasso tende ad accumularsi a livello addominale, configurando un quadro di obesità viscerale, strettamente legata a rischio cardiovascolare e sindrome metabolica.
- Infiammazione cronica di basso grado: fenomeno biologico che favorisce l’instabilità delle placche aterosclerotiche.
L’insieme di questi cambiamenti rende la popolazione femminile in post-menopausa particolarmente vulnerabile alle malattie cardiovascolari, che oggi rappresentano la prima causa di morte nelle donne in Europa.
Prevenzione e controlli: gli esami cardiologici da non trascurare
La Giornata Mondiale per il Cuore è un’occasione per ricordare alle donne l’importanza di sottoporsi a controlli cardiologici regolari, soprattutto durante e dopo la menopausa. La prevenzione, infatti, permette di individuare precocemente eventuali alterazioni e di intervenire in modo tempestivo.
Esami consigliati in menopausa
- Visita cardiologica: rappresenta il primo passo per valutare la presenza di fattori di rischio, sintomi sospetti o familiarità per malattie cardiovascolari.
- Misurazione della pressione arteriosa: semplice ma essenziale, da eseguire regolarmente.
- Elettrocardiogramma (ECG): utile per rilevare alterazioni del ritmo cardiaco o segni di sofferenza miocardica.
- Ecocardiogramma: esame ecografico che permette di visualizzare la struttura e la funzionalità del cuore.
- Esami del sangue: profilo lipidico (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi) per monitorare il metabolismo dei grassi, glicemia e emoglobina glicata per individuare o seguire l’evoluzione del diabete.
- Test da sforzo: particolarmente indicato per chi riferisce sintomi come dolore toracico o ridotta tolleranza all’esercizio.
La prevenzione cardiovascolare in menopausa però non si limita agli esami: comporta anche l’adozione di stili di vita sani. Attività fisica regolare, alimentazione equilibrata, riduzione del consumo di sale e zuccheri, abolizione del fumo e moderazione nell’assunzione di alcol sono strategie fondamentali. Inoltre, la gestione dello stress e il mantenimento di un peso corporeo adeguato riducono sensibilmente il carico sul cuore. Proprio la Giornata Mondiale per il Cuore ricorda ogni anno quanto questi comportamenti siano essenziali per proteggere la salute cardiovascolare delle donne.