Giornata Mondiale della Menopausa: un invito a occuparti di te
Ogni anno la Giornata Mondiale della Menopausa offre un’opportunità preziosa: riflettere sui cambiamenti che accompagnano la vita femminile nel passaggio verso la menopausa e, soprattutto, cominciare (o riprendere) a prendersi cura della propria salute con consapevolezza.
È un momento simbolico per abbattere tabù, informarsi e agire con attenzione.
Quali esami e visite tra i 40 e i 60 anni
Affrontare la transizione menopausale con un approccio attivo e informato significa pianificare controlli periodici utili per intercettare precocemente eventuali problemi.
Visita ginecologica
Ogni donna in età perimenopausale o menopausale dovrebbe sottoporsi almeno una volta l’anno a una visita ginecologica, o comunque ogni volta ci siano sintomi come perdite vaginali anomale, sanguinamenti irregolari o fastidi nei rapporti.
Meglio sarebbe eseguire anche una ecografia ginecologica, se possibile transvaginale, per valutare meglio utero e ovaie, e studiare meglio la pelvi.
Per la prevenzione del cancro della cervice uterina, è raccomandato il Pap test o il test HPV-DNA ogni 2–3 anni (in base al parere del ginecologo). È importante rispettare queste frequenze, poiché l’incidenza dei tumori ginecologici può aumentare nell’età più matura, anche in assenza di sintomi.
Visita senologica
Il controllo del seno è importante sin da prima della menopausa: l’ecografia mammaria e la mammografia costituiscono il cardine del percorso di prevenzione del cancro mammario.
In Italia esiste un programma di screening mammografico che prevede, con piccole differenze da regione a regione, una mammografia all’anno dai 45 ai 50 anni e una ogni due anni tra 50 e 75 anni.
Anche se questo è il criterio scelto dal Ministero della Salute, non sempre rappresenta il controllo ottimale che sarebbe in realtà, soprattutto nei casi di familiarità, quello di eseguire un controllo all’anno.
Ecografia e mammografia non sono sostituibili ma esami complementari perché permettono di valutare aspetti diversi.
Visita cardiologica ed esami del sangue
Con l’avanzare dell’età e con i cambiamenti ormonali, le donne in menopausa possono diventare più vulnerabili alle malattie cardiovascolari.
Si raccomanda una valutazione cardiologica almeno una volta all’anno o quando vi siano fattori di rischio (preesistenti o familiari). Questa visita spesso include l’elettrocardiogramma (ECG).
In parallelo, occorre procedere con esami ematici di routine (glicemia, colesterolo, trigliceridi, profilo lipidico, emoglobina) e monitorare la pressione arteriosa.
Questi accertamenti consentono di evidenziare condizioni come la sindrome metabolica, il diabete o l’ipercolesterolemia, che nei decenni successivi possono avere effetti molto seri.
Screening del cancro del colon
Anche per questa patologia esiste un programma di screening nazionale che prevede l’esecuzione del sangue occulto nelle feci dai 50 anni.
Questo esame può essere una spia della presenza di un tumore del colon o di una lesione precancerosa ma non ha comunque un’altissima sensibilità e può dare spesso falsi positivi.
Soprattutto per le donne con una storia familiare di cancro al colon si consiglia una colonscopia da un’età più precoce, con ripetizione ogni 5 anni (o in base ai risultati).
Controllo della tiroide
Il periodo della menopausa può favorire la comparsa di disfunzioni tiroidee (come ipotiroidismo, ipertiroidismo, noduli, gozzo).
Pertanto, è opportuno valutare la funzione tiroidea con ormoni (TSH, T4, T3) e, se indicato, una ecografia endocrinologica della tiroide.
Visita dermatologica
La pelle attraversa trasformazioni significative durante la menopausa, specie per quanto riguarda l’elasticità, l’idratazione e la comparsa di cheratosi attiniche o lesioni cutanee che meritano attenzione.
Un controllo annuale della cute e dei nei (mappatura) è consigliato, e la consulenza dermatologica è utile per definire correttamente trattamenti e prodotti.
Visita oculistica / prevenzione della cataratta
Il cristallino inizia spesso un processo di progressiva rigidità intorno ai 50 anni, che può accelerare in presenza di fattori aggravanti come diabete, terapia corticosteroidea o traumi oculari.
Il controllo oculistico permette di valutare lo stato del cristallino e della retina, anticipando possibili implicazioni visive.
Inoltre, con l’età iniziano i problemi di visione soprattutto con l’insorgenza di ipermetropia, e con la menopausa anche la secchezza oculare che, insieme al fastidio, può anche danneggiare l’occhio.
Affrontare la fase con consapevolezza: strategie di benessere
Essere informate è solo il primo passo.
Per vivere bene il periodo della menopausa (e la fase che la precede) è fondamentale adottare strategie concrete che agiscano su più fronti: stile di vita, supporto psicologico, adattamenti personali.
Alimentazione e attività fisica
Una dieta equilibrata, ispirata ai principi della dieta mediterranea, può aiutare a contrastare l’aumento di peso tipico della menopausa, migliorare il profilo lipidico e modulare l’infiammazione.
Molti studi suggeriscono che uno stile alimentare ricco di frutta, verdura, cereali integrali, legumi e moderato consumo di grassi di qualità (oli vegetali, pesce, noci, avocado) supporti il metabolismo ormonale.
Anche l’adozione di alimenti con fitoestrogeni (come soia, ceci, lenticchie) può avere un ruolo modulatore, se inserita in un contesto nutrizionale complessivo.
L’attività fisica regolare (aerobica + esercizi di forza muscolare) è fondamentale per preservare la massa muscolare, la densità ossea e la salute cardiovascolare.
Anche lunghe camminate quotidiane, bicicletta e nuoto rappresentano strumenti efficaci per contrastare la riduzione del tono energetico e migliorare l’umore.
Oggi però sappiamo che il lavoro muscolare intenso, meglio se con i pesi, è il migliore per contrastare il rallentamento del metabolismo e supportare l’osso.
Supporto psicologico, gestione dell’umore e dello stress
Cambiare fase della vita comporta anche transizioni psicologiche: cambiamenti nell’immagine corporea, nelle relazioni, nella percezione del tempo e dei ruoli.
Non è raro che emergano sintomi di ansia, insonnia, alterazioni dell’umore o disturbi depressivi.
Un supporto psicologico può essere utile per accompagnare queste metamorfosi interiori.
Valutazione della terapia ormonale sostitutiva (TOS)
La terapia ormonale sostitutiva (TOS) resta una opzione clinica importante in donne selezionate, specie per contrastare sintomi intensi o proteggere la massa ossea nei casi a rischio.
Tuttavia, la decisione deve essere ben bilanciata con i fattori di rischio cardiovascolare, oncologico e tromboembolico.
Il ginecologo valuta benefici e controindicazioni, personalizzando tempi, dosaggi e durata.
È importante che ogni donna sia informata sulle alternative non ormonali, sugli effetti collaterali e sui monitoraggi necessari.