Menopausa e umore: c’è una fase più a rischio di depressione, lo conferma un nuovo studio
La transizione menopausale è un momento di profonde trasformazioni per le donne e non solo dal punto di vista fisico ma anche emotivo e psicologico. In uno studio recente pubblicato sul Journal of Affective Disorders, i ricercatori hanno fornito un quadro aggiornato e basato sui dati della letteratura per comprendere la connessione tra depressione e una particolare fase della menopausa.
Quali fasi della transizione menopausale sono i più delicati per la salute mentale?
La menopausa è un periodo di cambiamenti, in cui il corpo si adatta a un nuovo equilibrio ormonale e, spesso, anche la mente è chiamata a riorganizzarsi. Non sorprende quindi che molte donne riferiscano alterazioni dell’umore, irritabilità, ansia o tristezza in questa fase.
Ma come cambiano questi sintomi nei diversi momenti della menopausa – premenopausa, perimenopausa e postmenopausa – e in quale fase il rischio di depressione diventa più alto?
A queste domande ha cercato di rispondere un gruppo di ricercatrici dell’University College of London, con una revisione sistematica e meta-analisi pubblicata nel 2024 sul Journal of Affective Disorders.
La perimenopausa è il momento di maggiore vulnerabilità
I risultati sono chiari. Secondo la meta-analisi, il rischio di depressione è più alto del 40% durante la perimenopausa, rispetto alla fase premenopausale. Al contrario, nella postmenopausa – quando il ciclo si è ormai interrotto da almeno un anno e gli ormoni si stabilizzano su nuovi livelli – il rischio non risulta significativamente aumentato.
In altre parole, il periodo di maggiore vulnerabilità coincide con la transizione menopausale vera e propria, quella in cui i livelli di estrogeni e progesterone iniziano a fluttuare in modo irregolare. Non è tanto la quantità di ormoni a contare, ma la loro instabilità, secondo le autrici, che influenzano la produzione di neurotrasmettitori come serotonina e dopamina, fondamentali per la regolazione dell’umore, del sonno e anche della motivazione. La perimenopausa è quindi la finestra temporale più critica per la salute emotiva delle donne.
Tristezza e ansia: tutta colpa solo degli ormoni?
I cambiamenti ormonali rappresentano una parte importante del puzzle, ma non l’unica. La perimenopausa è anche un periodo in cui molte donne affrontano sfide psicologiche e sociali significative: figli che crescono o lasciano casa, genitori anziani da assistere, trasformazioni nel lavoro o nella relazione di coppia, mentre compaiono disturbi tipici della menopausa – vampate, insonnia, calo della libido – che possono influire sulla qualità della vita e sul senso di benessere generale.
Tutti questi elementi contribuiscono a creare una condizione di stress cumulativo, che può rendere il sistema emotivo più vulnerabile, in cui corpo, mente e contesto sociale si influenzano reciprocamente.
Non è un caso che molte donne descrivano la perimenopausa come una fase di “instabilità emotiva”: non necessariamente una depressione clinica, ma una sensazione di fragilità e oscillazione dell’umore, a volte accompagnata da ansia o irritabilità. Secondo le autrici dello studio, riconoscere questa fase come “a rischio” è fondamentale per poter intervenire in modo tempestivo, con un approccio preventivo e integrato.
Depressione in menopausa: segnali da riconoscere
La depressione può manifestarsi in modi diversi, a volte con segnali sottili che vengono scambiati per semplice stanchezza o stress. Tra i campanelli d’allarme più comuni troviamo:
- perdita di interesse per le attività abituali;
- difficoltà di concentrazione o sensazione di brain fog o mente annebbiata;
- cambiamenti nel sonno (insonnia o sonno eccessivo);
- alterazioni dell’appetito e del peso;
- stanchezza costante, calo dell’energia;
- irritabilità, senso di colpa o perdita di fiducia in sé stesse.
Quando questi sintomi persistono e iniziano a interferire con la vita quotidiana, è importante parlarne con il medico o con una professionista della salute mentale.
Come proteggere il proprio equilibrio emotivo?
Prendersi cura dell’umore durante la menopausa è importante e richiede solo un po’ di attenzione ad alcuni aspetti:
- curare il sonno (riducendo caffeina e schermi la sera);
- muoversi regolarmente: anche una camminata quotidiana aiuta a regolare i neurotrasmettitori legati all’umore;
- mantenere una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e alimenti che favoriscono la produzione di serotonina come legumi, pesce e cioccolato fondente (quest’ultimo in moderate quantità);
- parlare con altre donne o con un professionista aiuta a ridurre il senso di isolamento;
- considerare la terapia ormonale sostitutiva o psicologica, se indicata dal medico, per ristabilire l’equilibrio ormonale o affrontare i sintomi emotivi.
L’obiettivo non è medicalizzare la menopausa, ma normalizzare il fatto che anche la salute mentale fa parte della propria salute, come sottolinea lo studio dell’University College di Londra: la perimenopausa è un periodo di vulnerabilità per l’umore, ma anche un’opportunità per ascoltare il proprio corpo e intervenire in modo consapevole. Molte donne, infatti, una volta superata la fase di transizione, riferiscono di sentirsi più stabili e persino più forti.