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Menopausa precoce: come riconoscerla e affrontarla serenamente

Menopausa precoce

Menopausa precoce: come riconoscerla e affrontarla serenamente 

La menopausa precoce interessa circa il 1% delle donne sotto i 40 anni. Riconoscere i sintomi e ottenere una diagnosi precoce è fondamentale per preservare la salute a lungo termine.

Cos’è la menopausa precoce e quando si manifesta?

La menopausa precoce si verifica quando le ovaie cessano di produrre estrogeni e progesterone prima dei 40 anni di età e viene più correttamente definita insufficienza ovarica primaria (POI). “Mentre la menopausa fisiologica si manifesta tipicamente tra i 45 e i 55 anni, quella precoce può comparire in modo naturale o essere indotta chirurgicamente o a seguito di terapie oncologiche in donne più giovani. Qualunque sia la modalità con cui insorge, la menopausa precoce rappresenta comunque un’importante problematica medica e ha di solito un importante impatto psicologico sulla donna” spiega la dottoressa Raffaela Di Pace, ginecologa e sessuologa, Direttore scientifico di Lynda.

Sintomi menopausa precoce: i segnali da non sottovalutare

sintomi della menopausa precoce sono in genere simili a quelli della menopausa naturale, ma possono essere più intensi e psicologicamente più difficili da accettare a causa dell’età giovane in cui si manifestano. Il sintomo principale della menopausa precoce è la perdita della regolarità del ciclo mestruale o il completo arresto delle mestruazioni prima dei 40 anni.

Oltre alle irregolarità mestruali, altri sintomi di menopausa precoce (anche indotta), possono includere: 

Le vampate di calore rappresentano uno dei sintomi più caratteristici e debilitanti. Le improvvise sensazioni di calore intenso possono verificarsi più volte al giorno e anche di notte, interferendo con le attività quotidiane e il sonno. I disturbi del sonno sono particolarmente comuni – frequenti anche in donne che non interessate da menopausa precoce – e possono creare un circolo vizioso tra vampate, disturbi del sonno, disturbi cognitivi e dell’umore.

“La mancanza di sonno – sottolinea la dottoressa Raffaela Di Pace – può aggravare i problemi di concentrazione e memoria, le vampate possono contribuire alla frammentazione del sonno, mentre lo stress emotivo legato ai sintomi può rendere ancora più difficile addormentarsi. Inoltre, la secchezza vaginale con la conseguente difficoltà nei rapporti e la difficle accettazione della immagine di sè che accompagna l’aumento ponderale e la diversa distribuzione del grasso, possono creare delle problematiche nei rapporti sessuali per un calo del desiderio”. 

Diagnosi precoce

Se questi disturbi si presentano prima dei 40 anni è bene rivolgersi al proprio medico o a un ginecologo esperto in menopausa per una diagnosi precoce. In caso di menopausa precoce, infatti, è scientificamente riconosciuto che iniziare tempestivamente un trattamento appropriato permette di ridurre gli effetti negativi della menopausa nel breve e nel lungo  termine.

“In genere, per la diagnosi è indispensabile con la valutazione di alcuni esami ormonali (FSH, LH, Estradiolo) che permettono di escludere altre cause di assenza del ciclo, oltre a una accurata visita ginecologica che comprenda la valutazione dei sintomi (meglio se supportata dalla raccolta dati effettuata da un tracker), e una ecografia delle ovaie che permette di verificare l’assenza di follicoli – aggiunge Di Pace -. Livelli elevati di FSH e bassi di estrogeni possono indicare che le ovaie stanno  esaurendo la loro riserva ovarica e che quindi la menopausa si sta avvicinando”.

Una valutazione tempestiva permette di escludere altre cause di amenorrea (cessazione delle mestruazioni)  e di iniziare rapidamente un trattamento ormonale sostitutivo, quando indicato, per prevenire complicazioni a lungo termine.

Fattori di rischio della menopausa precoce: quali sono?

Comprendere i fattori di rischio della menopausa precoce può aiutare nell’identificazione del rischio di avere una menopausa in età  anticipata rispetto a quella definita normale per la menopausa.

“Infatti, esiste una maggiore probabilità di menopausa precoce se in famiglia è presente un componente (madre, sorella, nonna) che ha sperimentato una menopausa precoce, indicando una probabile componente genetica. In realtà poche sono le forme genetiche conosciute: la più nota è legata a una premutazione del gene FMR1 che correla con la sindrome dell’X fragile, che però si riscontra solo in un numero limitato di casi. Esiste  anche una forma di menopausa causata da un meccanismo autoimmune, ed è una delle cause note di insufficienza ovarica primaria (POI), che può portare alla menopausa precoce. È una forma di menopausa precoce in cui il sistema immunitario attacca i tessuti ovarici, danneggiando i follicoli e compromettendo la produzione di estrogeni. Molto difficile la diagnosi perché sono ancora poco disponibili i test che valutano la presenza di autoanticorpi anti-ovaio” dice Raffaela Di Pace. 

Altri fattori di rischio includono condizioni che rendono la menopausa precoce più probabile. Ad esempio:

  • abitudine al fumo (il fumo è particolarmente dannoso poiché accelera la perdita di ovociti e può anticipare la menopausa di diversi anni)
  • essere troppo magra e sottopeso
  • avere malattie autoimmuni. 

Molto importante è il tema della menopausa oncologica in giovani donne, visto l’elevato numero di pazienti che oggi sopravvivono ad un cancro che per curarsi  raggiungono lo stato menopausale con anticipo. In queste donne la difficoltà maggiore è rappresentata dal fatto che spesso (per esempio nella mammella e nei tumori ginecologici) sono controindicate le terapie ormonali e quindi al cura dei sintomi e la prevenzione delle conseguenze a lungo termine diventa  molto più difficile. 

Complicazioni, rischi per la salute e trattamenti efficaci 

La menopausa precoce può influenzare sia la salute fisica che mentale. È importante supportare l’organismo con gli ormoni carenti perché, nella menopausa prima dei 40 anni, c’è una maggiore probabilità di sviluppare problemi alle ossa (osteopenia e osteoporosi giovanile), malattie cardiache, sindrome metabolica, disturbi cognitivi anche gravi. 

Le donne con menopausa precoce hanno una maggiore probabilità di sviluppare condizioni come:

Osteoporosi

L’osteoporosi rappresenta una preoccupazione particolare, poiché la perdita di estrogeni accelera la perdita di massa ossea. Il rischio di fratture può aumentare significativamente, rendendo essenziale il monitoraggio della densità ossea e l’adozione di misure preventive.

Malattie cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari costituiscono un altro rischio importante, poiché gli estrogeni hanno un effetto protettivo sul sistema cardiovascolare. La loro carenza precoce può aumentare il rischio di infarto, ictus e altre complicazioni cardiache.

Il trattamento della menopausa precoce richiede un approccio medico specializzato e personalizzato sulle esigenze della donna. I trattamenti principali per la menopausa precoce o prematura sono farmaci come la pillola contraccettiva combinata o la terapia ormonale sostitutiva (TOS) per sostituire gli ormoni che le ovaie non producono più. La terapia ormonale sostitutiva ha ormai ampiamente dimostrato non solo di alleviare i sintomi, ma anche di proteggere da osteoporosi e malattie cardiovascolari, oltre a ridurre il declino cognitivo, se assunta tempestivamente e secondo le corrette indicazioni.

Tuttavia, in caso di menopausa oncologica, cioè indotta da terapie per certi tipi di cancro, come alcuni tipi di cancro al seno, la TOS potrebbe non essere indicata. In questi casi, il medico valuterà alternative non ormonali per gestire i sintomi. La scelta del trattamento deve essere personalizzata, considerando l’età, la storia medica, i sintomi presenti e le preferenze della paziente. È fondamentale un monitoraggio regolare per valutare l’efficacia del trattamento e eventuali effetti collaterali.

Cambiamenti dello stile di vita per gestire i sintomi

Oltre ai trattamenti medici, alcuni cambiamenti nello stile di vita possono aiutare a gestire i disturbi, alleviare i sintomi e mantenersi in salute, come fare esercizio regolarmente.

L’esercizio fisico regolare è particolarmente benefico per mantenere la densità ossea, migliorare l’umore, ridurre il rischio cardiovascolare e mantenere anche le capacità cognitive. Attività come camminata veloce, nuoto, yoga e allenamento di resistenza con i pesi possono essere particolarmente utili.

Una dieta equilibrata ricca di calcio, vitamina D e fitoestrogeni può aiutare a gestire i sintomi e prevenire l’osteoporosi e l’aumento del colesterolo. Alimenti come latticini, verdure a foglia verde, legumi e pesce sono particolarmente raccomandati.

La gestione dello stress attraverso tecniche di rilassamento, mindfulness o supporto psicologico può essere fondamentale per affrontare l’impatto emotivo della diagnosi e migliorare la qualità della vita complessiva.

Fertilità e desiderio di genitorialità

Menopausa precoce a volte significa anche non essere riuscita ad avere figli o non poterne avere altri.

“Tuttavia, esistono diverse opzioni per le donne che desiderano avere figli e sono in menopausa precoce (naturale o indotta) – afferma la dottoressa Di Pace -. La ovodonazione con successiva fivet e impianto della blastocisti rappresenta l’unica possibilità anche perchè molte poche sono le donne che conservano gli ovociti in giovane età e soprattutto perché in queste donne, la scarsa riserva ovarica determina una riduzione della capacità di produrre ovociti numericamente e qualitativamente utili  Per questo motivo è importante discutere tempestivamente delle opzioni di preservazione della fertilità con uno specialista”.

Inoltre, non sono da escludere anche altre opzioni come l’adozione, che possono rappresentare percorsi alternativi per realizzare il desiderio di genitorialità. In tutti i casi, la menopausa precoce rappresenta una sfida complessa, ma con una diagnosi precoce, un trattamento appropriato e un supporto adeguato, è possibile mantenere una buona qualità della vita e prevenire complicazioni a lungo termine. L’importante è non affrontare questa condizione in solitudine, ma cercare il supporto medico e psicologico necessario per gestire serenamente questa fase della vita.

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