Molte donne in perimenopausa e menopausa sperimentano un peggioramento del sonno. Insonnia, risvegli notturni e stanchezza costante diventano compagni quotidiani, spesso sottovalutati. Informarsi su cosa sono i disturbi del sonno in menopausa, quali sono le cause e le soluzioni è il primo passo per affrontare il problema in modo efficace.
A cura di Redazione Lynda.
Come la menopausa influisce sul sonno
Durante la transizione verso la menopausa, il corpo femminile va incontro a profondi cambiamenti ormonali. Il calo di estrogeni e progesterone — due ormoni fondamentali per il benessere del sistema nervoso — può influenzare i ritmi circadiani, alterare la qualità del sonno e rendere più difficile addormentarsi. A questo si aggiungono sintomi molto comuni come vampate di calore e sudorazioni notturne, che disturbano il riposo e provocano risvegli frequenti. Anche il cortisolo, l’ormone dello stress, può aumentare durante questa fase, contribuendo a un sonno più leggero e frammentato.
Insonnia in menopausa: sintomi e disturbi più comuni
Le donne in menopausa possono soffrire di vari disturbi del sonno, tra cui:
- Difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno durante la notte (insonnia cronica);
- Risvegli precoci, spesso accompagnati da ansia o tachicardia;
- Apnea ostruttiva del sonno, più comune dopo i 50 anni;
- Sindrome delle gambe senza riposo, che provoca un impulso a muovere le gambe durante la notte.
Questi disturbi sono spesso accompagnati da stanchezza diurna, difficoltà di concentrazione, irritabilità e un generale calo della qualità della vita.
Cosa fare per dormire meglio in menopausa
Affrontare l’insonnia in menopausa richiede un approccio completo, senza aspettare che il sonno torni. Infatti, già dopo 2-3 giorni di sonno disturbato, la capacità di concentrazione, memoria e attenzione calano, mentre possono aumentare pressione e rischi associati alla disattenzione.
La prima cosa da fare è evitare alcol e caffeina di pomeriggio e sera, praticare attività fisica moderata e tecniche di rilassamento come meditazione o respirazione profonda può migliorare sensibilmente il riposo notturno. Se il problema è più serio, un’opzione consigliata è la terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia (CBT-I), che agisce su pensieri e abitudini legate al sonno. È un trattamento sicuro, senza effetti collaterali, e ha dimostrato un’efficacia elevata.
In alcuni casi, il medico può valutare l’opportunità di ricorrere alla terapia ormonale sostitutiva (TOS), utile soprattutto quando l’insonnia è legata ai sintomi vasomotori, cioè alle vampate. Anche l’assunzione di melatonina o integratori naturali può aiutare, ma sempre sotto controllo medico.
Quando rivolgersi a uno specialista del sonno
Se l’insonnia e i disturbi del sonno in menopausa persistono per più di tre mesi e iniziano a compromettere la vita quotidiana, è fondamentale consultare un medico o uno specialista del sonno. Una valutazione completa aiuterà a identificare la causa specifica e a scegliere la terapia più adatta.
Bibliografia