Vampate: TOS e terapia non ormonale
Le vampate di calore rappresentano uno dei disturbi più comuni e fastidiosi della menopausa, per molte donne. Esistono diverse opzioni terapeutiche per alleviare le vampate:, la Terapia Ormonale Sostitutiva o TOS, è riconosciuta come l’approccio più efficace. Tuttavia, per le donne che non possono assumere ormoni, per specifiche controindicazioni mediche, o preferiscono non assumerli, l’introduzione di farmaci non ormonali, come il Fezolinetant, offrono una alternativa sicura ed efficace.
TOS e benefici per le vampate
La Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS) consiste nel reintegrare gli ormoni (principalmente estrogeni, spesso combinati con progestinici) che il corpo smette di produrre in quantità sufficiente durante la menopausa. La TOS è ampiamente riconosciuta come il trattamento più efficace per le vampate di calore e le sudorazioni notturne, riducendone la frequenza e l’intensità. Gli estrogeni, infatti, giocano un ruolo cruciale nella regolazione della temperatura corporea e il loro calo è direttamente collegato all’insorgenza delle vampate.
Oltre al controllo delle vampate, la TOS offre molteplici benefici che migliorano il benessere generale della donna in menopausa. È particolarmente efficace per:
- prevenire la perdita di densità ossea, riducendo significativamente il rischio di osteoporosi e fratture, una condizione comune legata alla carenza di estrogeni
- alleviare altri sintomi della menopausa, come la secchezza vaginale e il dolore durante i rapporti sessuali, contribuendo a migliorare la salute sessuale
- ridurre il rischio cardiovascolare, in particolare se la terapia viene iniziata in prossimità della menopausa
- migliorare il tono dell’umore
- alleviare i disturbi del sonno
- migliorare la brain fog (difficoltà di concentrazione).
È fondamentale che la decisione di iniziare la TOS sia presa in accordo con il proprio medico, valutando attentamente benefici e rischi in base alla storia clinica individuale.
Terapia non ormonale in menopausa: cos’è, come agisce, sicurezza ed efficacia
“Per le donne che presentano controindicazioni alla Terapia Ormonale Sostitutiva – malattie cardiovascolari, trombosi venosa profonda -, le opzioni non ormonali sono oggi un’opportunità terapeutica di cui parlare con il proprio medico – sottolinea la dottoressa Raffaela Di Pace, Direttore Scientifico di Lynda -. Il Fezolinetant è il primo farmaco non ormonale specificamente progettato per agire sui sintomi vasomotori – le vampate -, approvato in molti paesi, inclusi gli Stati Uniti e l’Europa”.
Cos’è il Fezolinetant e come agisce?
Il Fezolinetant è un antagonista selettivo del recettore NK3 (Neurokinina 3). In pratica, il farmaco ha un’azione diretta su una via neuronale nel cervello, coinvolta nella termoregolazione (il processo che controlla la temperatura corporea) e che viene alterata durante la menopausa, causando le vampate. Inibendo i recettori NK3, il Fezolinetant aiuta a ripristinare l’equilibrio della termoregolazione, riducendo la frequenza e la gravità delle vampate di calore.
Indicazioni, sicurezza ed efficacia della terapia non ormonale
La terapia non ormonale è indicata per il trattamento dei sintomi vasomotori da moderati a gravi associati alla menopausa in donne che non possono o non vogliono usare la TOS. Gli studi clinici più recenti come l’analisi combinata di tre studi di fase 3 (SKYLIGHT 1, 2 e 4), che hanno incluso donne tra i 40 e i 65 anni con almeno sette vampate al giorno, confermando l’efficacia del farmaco in questa popolazione, la sua sicurezza e tollerabilità.
Un aspetto importante della sicurezza della terapia non ormonale è stato l’impatto sul fegato. Sebbene un innalzamento degli enzimi epatici (indicatori di funzionalità del fegato) si sia verificato nell’1,5-2,3% delle partecipanti allo studio trattate con Fezolinetant, tuttavia la condizione era temporanea e si risolveva, senza alcun grave danno epatico causato dal farmaco.
Per quanto riguarda la sicurezza endometriale, relativa alla salute dell’utero, la terapia non ormonale con Fezolinetant non ha mostrato un aumento del rischio di neoplasie benigne o maligne.